Articoli di Alessandro Bernardini
Nella malia visiva cui il cineasta ci ha abituato, un omaggio al cinema e alla resilienza intrisa di grazia del femminile, tra sorellanza e sfide personali: la meraviglia che accompagna il cammino verso la perfezione di un’idea materica - il costume, il Cinema - nello sguardo di uno dei registi attualmente più divisivi. Un film opulento, di sensibilità e personalità, la cui confezione elegante non basta a mascherarne le fragilità strutturali
Un’opera prima sincera e ambiziosa, un film adatto per una serata di sentimentalismo non troppo raffinato, che trova il suo carattere nella nostalgia cinematografica e in un’asciutta introspezione personale.
In un futuro dispotico dove la popolazione è sottoposta un rigido controllo delle nascite, una coppia si sottopone a un estenuante test attitudinale: un esordio dal sapore minimale e senza graffi, soavemente sconclusionato ma ribollente di un profondo tremore etico.
Verità, idealismo, sospetto. Un viaggio febbrile nell'Europa Centrale sul vagone del conflitto ideologico del Novecento: estetica pirotecnica ed eclettismo stilistico per un esordio di carattere senza troppa sostanza.
Un raffinato e suggestivo tragitto contro l’oblio, tra epoche e culture assaporate con garbo e ironia, nel tepore dolceamaro di chi osa tenere con sé ciò che vale.