Weapons di Zach Cregger

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Weapons di Zach Cregger

Il 6 agosto 2025 Weapons è arrivato nelle sale italiane. Nel film, però, l’attimo in cui tutto accade è esattamente alle 2:17 di notte, quando l’intera classe della maestra Justine Gandy (Julia Garner) – tranne l’alunno Alex Lilly (Cary Christopher) – esce di casa e scompare nel buio senza fare più ritorno. Con il suo secondo film solista, Zach Cregger (regista e sceneggiatore) realizza un’opera che non insegue il terrore a ogni costo, ma punta a costruire un’esperienza completa, in cui la paura è solo una delle emozioni in gioco. A fianco della tensione ci sono ironia, malinconia e momenti di sospensione che ampliano il respiro narrativo, evitando i cliché più abusati del genere. Questa totalità avvalora i momenti più tesi, donando loro autenticità. Ad esempio, la scena d’apertura gioca con l’antitesi tra l’irrequietezza di un gruppo di bambini che fugge nella notte buia e il lirismo delle note sognanti di Beware of Darkness di George Harrison: un contrasto che incuriosisce lo spettatore prima ancora di intimorirlo, mettendo subito in chiaro come Weapons si distacchi dalle convenzioni più abusate del genere.

Il regista non nasconde l’eclettismo del film, che prende ispirazione da molte altre pellicole, come le atmosfere cupe di Prisoners (2013) di Denis Villeneuve, l’immaginario di Lynch, fino al dark humor grottesco dei fratelli Coen in lavori come Fargo (1996). Viene perfino ringraziato David Fincher nei titoli di coda per i consigli dati in preparazione e post-produzione. Cregger osa e lo fa bene, trae ispirazione e riesce a formulare un film originale. Osa anche nel momento in cui dà modo a Joe Murphy, montatore con cui aveva già collaborato, di dare libero sfogo alla sua creatività e donare al film uno stile mutevole ed irregolare. La molteplicità degli approcci visivi, però, rischia di disperdere un’identità unitaria: un piccolo limite in un’opera che, per il resto, dimostra un controllo notevole del ritmo e della tensione.

Il cast è convincente in ogni ruolo, con attori perfettamente adeguati ai rispettivi personaggi, dai più marginali ai due poli principali della narrazione. Julia Garner, già affermatasi sul piccolo schermo grazie a Ozark (2017-2022) e reduce dall’interpretazione di Silver Surfer in Fantastici 4 – Gli inizi (Matt Shakman, 2025), certifica con Weapons come il 2025 possa diventare l’anno della sua ribalta cinematografica. Cary Christopher restituisce al giovane Alex una credibilità disarmante, prendendosi la responsabilità di essere il cuore emotivo del film. Josh Brolin, pur con uno spazio ridotto, conferisce autorevolezza e intensità in ogni scena in cui compare.

Fra le altre influenze riconosciute dal regista, Weapons si ispira dichiaratamente a Magnolia (Paul Thomas Anderson, 1999): un omaggio che si riflette anche nei dettagli più curiosi, come la scelta di far indossare ad Alden Ehrenreich, nei panni del poliziotto Paul Morgan, dei baffi finti in tributo a quelli di John C. Reilly nel film di Anderson. La coralità della storia si traduce in un intreccio che frammenta i punti di vista senza perdere coerenza.
Weapons non è semplicemente un film horror: è un’opera coraggiosa e ben costruita, che fa paura soprattutto per la storia che racconta, non per l’uso gratuito degli strumenti del genere. Zach Cregger lo definisce “un racconto corale sull’America contemporanea, in cui la violenza diventa il filo rosso che lega vite e generazioni diverse”: una traiettoria che in Weapons diventa un sentiero nitido, e che altri registi del cinema di genere farebbero bene a imboccare.

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Pubblicato il:

14 Agosto 2025

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