Claudio Del Falco, classe 1972 e campione mondiale di karate WTKA, da alcuni anni si è cimentato nella realizzazione di action movie italiani. Non è un volto del tutto nuovo al cinema, avendo alle spalle esperienze come comparsa in diverse pellicole di Tinto Brass e un ruolo nel controverso Lady Emanuelle (1989). Proveniente da una famiglia di artisti – nipote di Ambra Jovinelli e figlio di Olimpia Cavalli – ha recentemente dichiarato in una puntata di Cinematografo, programma “fuori orario” condotto da Gigi Marzullo: «Sono cresciuto in una famiglia dove, scendendo le scale, trovavo Walter Chiari a pranzo, Fellini […]». Dal 2017, Del Falco ha intrapreso la sua carriera di attore di film d’azione, debuttando con M.M.A. Love Never Dies, al fianco del campione di MMA Michele “Iron Mike” Verginelli. La trama del film ricalca i classici cliché degli action movie americani: un poliziotto non proprio convenzionale che, a seguito di un evento drammatico, decide di prendere in mano la situazione, incurante dei rimproveri del suo superiore. Un sentito omaggio agli “one-man hero movies” degli anni Ottanta. Nonostante le imperfezioni tipiche di una produzione indipendente di serie B, la pellicola mantiene una certa coerenza, raggiungendo lo status di “so bad it’s so good”. Nel 2022, si cala nuovamente nei panni di attore protagonista in Karate Man, pellicola diretta da Claudio Fragasso il quale, assieme a Bruno Mattei, è stato un baluardo per il cinema di genere italiano e le produzioni indipendenti nostrane. Karate Man trae ispirazione dalla vera storia di Del Falco, raccontando la sua sfida contro il diabete e la sua passione per le arti marziali. Un connubio tra autobiografia e finzione che vuole celebrare la forza di volontà e la tenacia di fronte alle avversità. Tuttavia, nonostante l’impegno profuso e la scelta di un tema così personale e sentito, il film non riesce a convincere appieno. Difetti in fase di montaggio e post-produzione minano la fluidità della narrazione e la coesione complessiva dell’opera, lasciando nello spettatore un senso di incompletezza.
Nel 2023, Del Falco si misura con una produzione internazionale di rilievo: Assassin Club, diretto da Camille Delamarre, assistente regista di Luc Besson per molti anni. In questo film, interpreta Hanselm Ryder, un pericoloso assassino assoldato per uccidere Morgan, il protagonista interpretato da Henry Golding. L’esperienza in questa grande produzione si rivela fondamentale, permettendogli di lavorare con professionisti del settore e servendogli da trampolino di lancio per realizzare il suo primo film da regista: Iron Fighter, la cui anteprima è stata presentata a Roma lo scorso aprile. La pellicola sarà presto distribuita nelle sale italiane e sarà fruibile sulla piattaforma di Amazon Prime Video. Secondo Del Falco, si tratta di una pellicola di libera ispirazione tarantiniana e, più in generale, pulp. Inoltre, la sua carriera non si ferma qui! Sono in arrivo altri due film: Gli Speciali, un superhero movie in post-produzione dal 2022, e la sua seconda opera da regista: The Martial Avenger. Claudio Del Falco si erge a figura iconica nella rinascita del cinema d’azione italiano, intrecciando un legame evidente con il suo omologo americano, Jean-Claude Van Damme. Entrambi incarnano un modello di eroe d’azione che ha dominato gli schermi degli anni Ottanta e Novanta: abilità marziali eccezionali unite a un forte carisma cinematografico. Nei suoi film, come già accennato in precedenza, rivivono i temi classici del cinema d’azione americano: il poliziotto ribelle, il combattente solitario alle prese con la propria giustizia, trame che esplorano vendetta e riscatto. Un’eredità che viene reinterpretata e adattata al contesto italiano, mantenendo viva la fiamma del genere action.
di Antonio Perri.
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