Material Love di Celine Song

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Dopo il clamoroso successo dell’esordio Past Lives (2023), Celine Song torna in sala con Material Love (2025), questa volta accompagnata da alcuni tra gli attori più richiesti del momento: Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal. La pellicola è basata sulla precedente esperienza lavorativa come matchmaker (organizzatrice di appuntamenti) della regista stessa e racconta in modo cinico, ma non giudicante, di una pratica ormai diffusa: il dating tramite terze parti.
Material Love non è la tipica rom-com, anzi è una rappresentazione disillusa e materialista di un’attualità sempre più disorientata e superficiale che si basa principalmente su dati e statistiche: è infatti grazie a questi che Lucy (Dakota Johnson) è diventata una matchmaker di successo, analizzando fattori come altezza, età e situazione economica di ogni cliente per trovare la loro anima gemella. La vita di Lucy – per cui l’amore è solo un insieme di numeri e non di sentimenti – prende una piega inaspettata quando al matrimonio di una sua cliente conosce il facoltoso e affascinante Harry Castillo (Pedro Pascal) e ritrova il suo ex fidanzato John (Chris Evans), un attore emergente che lavora come cameriere per arrotondare. Si creerà quindi un dualismo tra la vita apparentemente perfetta, ma forzata con Harry in un loft a New York – che sembra essere uscito da un catalogo della Maison du Monde – e quella con lo squattrinato, ma genuino John che invece vive ancora con dei coinquilini in un piccolo appartamento malandato.
I personaggi non sono idealizzati o stereotipati come nelle tipiche commedie romantiche, bensì sono persone comuni, ognuna con dei bisogni e delle fragilità che li rendono realistici: come l’arrivare a fine mese, il non sentirsi abbastanza o avere troppe aspettative.
Il tema di fondo del film è però il dating con le sue luci e ombre; nel climax, infatti, ne vediamo l’effetto collaterale con un abuso subito da una delle clienti di Lucy. Questo episodio fa mettere in discussione tutti i principi morali di Lucy che sente la colpa di aver fatto “matchare” la sua cliente con un uomo solo sulla carta impeccabile, sottolineando quanto in realtà i dati e le statistiche siano inaffidabili in questi casi. La presa di coscienza di Lucy, la porta a compiere decisioni risolute nella sua vita privata, ma anche sul lavoro, spingendola quindi a ricercare sé stessa e seguire le sue vere aspirazioni.
Il finale aggiunge poi un tocco di schiettezza all’opera, mostrando come le persone pur essendo distanti tra loro, possano prendere consapevolezza di sé stesse e ritrovarsi mettendo da parte le incertezze e le ambizioni. Material Love con la sua storia dolceamara è dunque l’antitesi delle rom-com, ma soprattutto è un film che si discosta dal “per sempre felici e contenti” in favore del reale e della praticità per venire in contro alle esigenze materialiste del pubblico che – anche a causa dei social – si ritrova a fare i conti con un futuro non del tutto roseo.
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