Io sono Nessuno 2 di Timo Tjahjanto

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Io sono Nessuno 2 di Timo Tjahjanto

Dopo il discreto successo di Io sono Nessuno (2021), scritto da Derek Kolstad (creatore dell’universo di John Wick) e prodotto da David Leitch (co-fondatore della scuola stunt 87Eleven), esce in sala il sequel Io sono Nessuno 2, con la regia dell’autore indonesiano Timo Tjahjanto al posto di Ilya Naishuller, firma della pellicola precedente. 

Dopo aver affrontato la mafia russa per difendere i suoi cari, Hutch Mansell (Bob Odenkirk), è costretto a tornare a lavorare come sicario per saldare il suo debito con un’organizzazione internazionale che coprì i suoi danni. Questa serie di incarichi lo allontanano da ciò che ha sempre desiderato: una vita ordinaria con la sua famiglia, che nel frattempo inizia a risentire della sua costante assenza. Nel tentativo di recuperare quel legame spezzato, organizza una vacanza a Plummerville, una cittadina in cui Hutch e suo fratello trascorrevano le vacanze da bambini, visitando un vecchio parco divertimenti. Scopre però che il parco era sempre stato una copertura per un’attività criminale, ora gestita dal figlio del fondatore, Wyatt Martin (John Ortiz) che lavora per un potente boss del crimine, Lendina (Sharon Stone).

Se Io sono Nessuno si presentava all’apparenza come un classico action/revenge movie dalle  prevedibili atmosfere cupe – riuscendo però a sorprendere il pubblico grazie all’ inaspettata ottima interpretazione di Bob Odenkirk (apprezzato soprattutto per ruoli comici come Saul Goodman in Breaking Bad e Better Call Saul) e ad una sottile satira nei confronti del genere – questo nuovo capitolo presenta imperfezioni già a partire dalla sceneggiatura. 

È evidente fin da subito la scelta registica di abbandonare totalmente i toni duri e crudi, puntando tutto sulla comicità delle situazioni e degli eccessi narrativi. Inoltre, quello che nel primo film era un perfetto mix tra scene action ben girate e una sottile parodia dei cliché del genere, in Io sono Nessuno 2 diventa un’esagerazione continua che finisce per stancare il pubblico invece che divertirlo. Le sequenze di dialogo nel parco risultano noiose: non si aspetta altro che l’azione, ma, in confronto al prequel, nulla spicca nella regia. A peggiorare le cose è il tentativo di trasformare ogni elemento del parco in parte integrante delle scene di combattimento, passando da scene memorabili del primo film, come la scena del bus, a situazioni surreali e ripetitive.

Bisogna inoltre specificare che viene dato in questo sequel più spazio ai personaggi secondari, con esiti tutt’altro che convincenti: la moglie di Hutch (Connie Nielsen), assume improvvisamente un ruolo decisivo nella lotta, un cambiamento forzato e poco credibile, giustificato solo da una battuta introdotta in precedenza verso metà film, chiaramente scritta appositamente per questo scopo. I figli risultano spesso fastidiosi e il padre di Hutch (Christopher Lloyd), apparso nel primo film con brevi momenti comici ben riusciti, diventa nel secondo una presenza ridondante e trascinata oltre ogni misura. Come se non bastasse, viene introdotto un fratello adottivo del protagonista, Harry (RZA), privo di qualsiasi spiegazione o reale utilità narrativa. I nemici, tra cui il poliziotto corrotto e Lendina, sono incapaci di dare tensione allo spettatore, non solo a causa dell’incredibile plot armor del protagonista, ma soprattutto per la banale caratterizzazione che li riduce in brutte caricature. A salvarsi c’è Bob Odenkirk, che però da solo non riesce a reggere il peso di un cast di contorno mal gestito. 

In conclusione, Io sono Nessuno 2 sembra una pellicola prodotta senza reale necessità: un sequel troppo distante dal primo capitolo, che sceglie di essere un semplice film d’intrattenimento rimanendo incapace di sorprendere e di portare novità alla saga.

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Pubblicato il:

25 Agosto 2025

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