Hellboy – L’uomo deforme di Brian Taylor

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Siamo invasi dai supereroi. Il mercato è saturo e negli ultimi tempi anche i colossi non se la sono passata bene: la Warner ha cambiato piani almeno dieci volte al giorno negli ultimi dieci anni e pure il possente MCU, che pareva inscalfibile, ha iniziato a collezionare diversi flop. Nel buio però è comparsa una luce e proprio recentemente abbiamo assistito a una nuova rinascita, anzi due: Superman (2025) e I fantastici 4 – Gli inizi (2025) segnano il punto di svolta per due franchise in crisi riuscendo a far appassionare nuovamente il pubblico a personaggi spesso maltrattati dai rispettivi adattamenti cinematografici. C’è chi però questa fortuna non l’ha avuta, chi si è perso nell’ombra, apparentemente destinato a rimanerci. La dea bendata sembra aver distolto lo sguardo da un personaggio iconico e con un ampio potenziale: Hellboy. Il ragazzone rosso creato dal fumettista Mike Mignola torna al cinema, o almeno ci prova, nel 2024, con Hellboy – L’uomo deforme, diretto da Brian Taylor (Crank [2006], Happy! [2017]).
1959, Hellboy (Jack Kesy) e l’agente del B.P.R.D. Bobbie Jo Song (Adeline Rudolph) di ritorno da una missione, rimangono bloccati sui monti Appalachi. I due iniziano presto a scontrarsi con le streghe di un villaggio rurale insieme a Tom Ferrell (Jefferson White), nativo della zona tornato a casa dopo molti anni per regolare i conti con un potente demone: Jeremy Atkins, l’Uomo deforme (Martin Bassindale). Grazie alla guida di padre Nathaniel Armstrong Watts (Joseph Marcell), la squadra scenderà fin nelle profondità della terra per debellare il male che infesta le montagne.
Scritto dallo stesso Mike Mignola e da Christopher Golden, il film giunge dopo il flop dell’Hellboy (2019) di Neil Marshall, che a sua volta arrivava dal lontano flop del 2008 Hellboy – The Golden Army, meraviglioso ultimo film della saga diretto da Guillermo del Toro. A Taylor, per quest’ultimo capitolo della saga, spettano appena dai venti ai venticinque milioni, un budget decisamente esiguo per un film di questo genere. Questa carenza di fondi si nota spesso e sin dalle prime scene, in cui la CGI si dimostra subito parecchio raffazzonata, mentre il ritmo forzato, dovuto alla carenza di minutaggio, crea una serie di forzature di scrittura: basta pensare all’arrivo improvviso di Tom. A ciò vanno aggiunti diversi problemi di montaggio, soprattutto nelle scene all’interno della capanna della strega Cora. Non faceva ben sperare nemmeno la presenza di Taylor, noto per aver diretto uno dei film di supereroi più brutti della storia: Ghost Rider – Spirito di vendetta.
Nonostante tutto, non si può odiare questo film. La scelta di non fare un miscuglio di vari cicli narrativi ha sicuramente aiutato: a venire adattata per il grande schermo è, infatti, una storia precisa dell’universo di Hellboy. Una vicenda contenuta, dall’atmosfera cupa che si svincola da esagerazioni come catastrofi globali o bibliche presenti in altri capitoli. Se la CGI è scarsa non si può dire lo stesso del resto: i costumi sono convincenti, il trucco dell’Uomo Deforme e dei vari mostri è soddisfacente, e diversi effetti visivi, come sangue e magia, funzionano bene. La regia di Taylor riesce a essere dinamica senza diventare schizofrenica durante i combattimenti (rischio tangibile quando si ha la necessità di nascondere un budget scarno) e regala anche qualche inquadratura interessante. Si percepisce lo sforzo sia da parte del regista che da parte di Mignola e Golden per creare qualcosa che desse comunque giustizia al personaggio e in qualche modo ci riescono. La presenza dell’autore originale alla sceneggiatura sicuramente ha contribuito a rendere Hellboy – L’uomo deforme il film della saga più fedele all’opera originale. Nonostante questo farà sicuramente piacere ai fan, la sensazione è che non basti a redimere completamente il film.
Non basta dal punto di vista produttivo, o meglio distributivo: il film, infatti, ha circolato nelle sale americane (e britanniche) in edizione limitata, per poi essere quasi immediatamente relegato alla visione in digitale. In Italia, invece, la situazione ha rasentato il grottesco, dato che, dopo essere stato rimandato due volte a ridosso dell’uscita, il film non vedrà mai la sale cinematografiche e sarà invece dirottato sulle piattaforme streaming. L’ultimo colpo sferrato a una saga sfortunata, il decreto finale emesso ai danni di un film al quale non sembra credere nessuno al di fuori degli autori. Hellboy – L’uomo deforme è un film deforme e imperfetto, ma con dignità.
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